Chi è il traduttore?
Contrariamente a quanto molti pensano non basta “sapere” una lingua per essere un traduttore, men che meno per essere un bravo traduttore. Questo lavoro richiede spesso una conoscenza approfondita di argomenti o settori che poco hanno a che fare con lo studio delle lingue, l’utilizzo di software sempre più aggiornati, la capacità di comprendere le esigenze del cliente e quelle del lettore finale. Ne consegue che -un traduttore serio lavora con poche lingue di lavoro, (non decine), ha alcuni settori di specializzazione (non centinaia), alcuni settori di cui ha una buona conoscenza e anche altri che, non essendo onnisciente, non conosce per niente. Se un traduttore rifiuta un lavoro perché non conosce un settore, non lo fa perché gli siete antipatici o perché è un incompetente: in realtà vi sta facendo un favore!
Inoltre, un traduttore professionista ha in genere abbastanza dimestichezza con i computer e utilizza software che facilitano il lavoro di traduzione. NON utilizza traduttori automatici raccattati in giro per internet per poi rifilare al cliente un testo in simil-inglese e, in genere, non cade dalle nuvole se parlate di html o .pdf, ma NON è un programmatore, un webmaster e neppure un tipografo!!!
Il traduttore è un ricercatore, un mediatore (a volte pure un po’ ruffiano), un tecnico della parola, un cesellatore di frasi e qualche volta anche uno psicologo
Che differenza c’è tra traduttore ed interprete?
Vediamo di fare un po’ di chiarezza. Il lavoro di interprete e quello del traduttore, anche se spesso vengono svolti nella pratica dalla stessa persona, sono tecnicamente diversi tra loro. La traduzione è la trasposizione linguistica di un testo scritto, l’interpretariato riguarda il parlato, avviene “sul momento”, durante o poco dopo l’intervento da “tradurre”, utilizzando tecniche particolari di presa d’appunti (niente a che fare con la stenografia!) o attrezzature specifiche. Alcuni settori, come il doppiaggio, il voice-over o altri tipi di “interpretariato mediatico” rappresentano poi elementi ibridi tra i due tipi di servizio.
Software di traduzione? Ma allora fa tutto il computer?
Non esattamente. Il computer è uno strumento che velocizza e rende più agile il lavoro, ma non può sostituire l’intelligenza e la sensibilità umana. I software CAT aiutano ad aumentare la coerenza terminologica e a mantenere la struttura grafica originale del testo.
Un software CAT è un traduttore automatico?
Non esattamente. I CAT (Computer assisted translation) Software permettono la gestione di glossari, ripetizioni, testi simili, integrazione di glossari forniti dal cliente, ecc. Un traduttore automatico è invece un programma che sostituisce parole in una lingua con parole in un’altra lingua, spesso senza un vero criterio. Il modo migliore per capire se vi serve un traduttore “umano” è provarne uno e chiedersi se presentereste sul serio qualcuno quello che viene fuori.
Come si calcola il compenso per una traduzione?
In Italia i servizi di traduzione vengono in genere calcolati a cartella sul testo di arrivo o su quello di partenza secondo le “preferenze”. Non tutti sono concordi su cosa esattamente sia una cartella, a quanti caratteri corrisponda e come calcolarla. Io utilizzo una cartella standard da 1500 caratteri, spazi inclusi, calcolata sul testo di partenza (se in formato elettronico) o d’arrivo (se in formato cartaceo). La tariffa a cartella può essere convertita facilmente in tariffa a riga, parola o battuta. In ogni caso, il metodo di calcolo sarà sempre indicato al momento del preventivo. Servizi aggiuntivi come formattazioni particolari, traduzioni giurate, trascrizioni, revisioni o riassunti vengono calcolati a parte come sovrapprezzo percentuale.
E per l’interpretariato?
Nel caso dell’interpretariato occorre distinguere tra i vari tipi di servizio. In linea generale, i servizi di interpretariato si calcolano a giornata (di sette ore) o ad ore (se la durata del servizio non supera le 3 ore totali). Eventuali spese di viaggio o soggiorno per servizi fuori sede sono a carico del cliente.
Cosa trovo in fattura?
La fattura di un traduttore comprende, oltre all’importo per il servizio prestato al lordo di ritenuta d’acconto del 20%, oltre alla rivalsa previdenziale del 4% e all’IVA, se applicabile, secondo quanto stabilito nel DL 166/96. Niente di tutto questo si applica a clienti stranieri, non soggetti, ovviamente, agli obblighi fiscali italiani.
In che formato devo inviare il materiale da tradurre?
La cosa migliore sarebbe inviare il testo in formato elettronico, come documento word, rtf, pdf. Se il documento contiene immagini è una buona idea fornirle insieme al testo. Evitare, se possibile, di inviare file con blocchi o protezioni…e sopratutto, eseguire una scansione con un buon antivirus!!! In caso di invio via fax, o posta, cercate di fornire copie il più possibile leggibili, soprattutto per materiale manoscritto o con caratteri molto piccoli , ed assicuratevi che il materiale sia giunto a destinazione sano e salvo…e per intero!